19 set 2008

Universi Paralleli











Premessa:
In questi ultimi anni la fantasiosa teoria degli "universi paralleli" sta' cominciando a dimostrarsi realta'. Cerchiamo assieme di vedere se anche Grado ha creato i suoi "universi paralleli"-----


“ Le due finestre “

Ecco, ancora quell’ultima finestra e poi per oggi avrebbe finito; la stanza dell’ufficio del sindaco era gia’ messa bella in ordine.
Antonia faceva quell lavoro, e cioe’ le pulizie degli uffici del municipio, da quasi trent’anni e tra un paio di settimane, proprio per Pasqua, sarebbe andata finalmente in pensione.
Mentre stava pulendo i vetri aveva dato uno sguardo attraverso la finestra… al di la’ delle folte chiome verdi dei pini marini si poteva vedere tutto il golfo, con il mare luccicante del sole prima del tramonto: in lontananza si intravedevano solo un paio di motoscafi ed una nave, presumibilmente una petroliera, vista la sagoma.
Anni prima certamente si sarebbe potuto vedere la nutrita flottiglia dei pescherecci che, levati gli ormeggi ed usciti dal porto, raggiungevano la zona di mare prescelta per la pesca di quella giornata.
La pesca ha da sempre rappresentato la ricchezza per il paese; una fonte di guadagno per pescatori, ristoratori, cuochi, camerieri e tutta la catena del’indotto che ne deriva (cantieri, negozi, etc.). E non solo: anche la normale vita quotidiana ruotava intorno alla pesca, con i pescatori soggetti alle leggi delle delle maree, delle lune, di venti, dei temporali … e la vita del paese pulsava con il battito di questi cuori, con i loro umori, i sentimenti e con le loro anime.
Oggigiorno ormai sono sempre meno i pescherecci rimasti in attivita’: non c’e’ rimasto molto da pescare !
Proprio di fronte a quell’ ufficio del sindaco, oltre il corridoio, c’era una finestra che dava sulla piazza antistante il municipio, con di fronte la vista della canonica e, piu’ dietro e seminascosta, della basilica con il suo alto campanile.
Una volta la piazza era sempre un brulicare di gente, indaffarata o meno, che approffittava dell’ombra e della frescura del verde e dei grandi alberi che la riempivano quasi tutta, mentre adesso si potevano osservare solo dei rari passanti. Il verde era stato sradicato, gli alberi erano stati abbattuti e tutto lo spiazzo era stato pavimentato con del marmo; cosi’ d’estate sembrava di stare in un forno, con il sole cocente che batteva a martello, mentre d’inverno il gelido vento di bora rendeva il marmo ancora piu’ freddo e glaciale, sconsigliando qualsiasi persona a mettervi il naso …
La canonica ormai decadente e trasandata era adesso silente, quasi abbandonata; non c'era piu' l'andirivieni delle donne ed il vocio dei bambini. Non piu’ un punto di incontro, di ritrovo e di speranze terrene … laddove era la basilica a raccogliere quelle piu’ spirituali.
A mettere insiemi questi questi due mezzi universi erano i cosiddetti “grandi avvenimenti”: le varie festivita’, le sagre o feste di paese, i matrimoni, i battesimi, i funerali … allora si, il tutto diventava un unico mondo, un unico universo.
Comunque anche per oggi Antonia aveva finito il suo lavoro e, mentre stava per chiudere la porta , per un attimo gli venne da osservare che da quelle due finestre si poteva “vedere”, si poteva “sentire” e capire tutta la vita del paese… e l’ufficio del sindaco era stato messo proprio la’, in mezzo: chissa’, forse una strana coincidenza o forse no !
Mente si incamminava per il lungo corridoio, Antonia penso’ che per il pranzo di Pasqua era il caso di prenotare il tavolo al ristorante con un certo anticipo: le previsioni dicevano che per quella domenica ci sarebbe stato il sole e bel tempo …
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Chissa’ in quale ristorante di un Universo Parallelo sara’ adesso Antonia a godersi il suo pranzo di Pasqua…
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