22 dic 2010

GRADO, Natale 2010




Il racconto di Natale

Il film dello spettacolo pomeridiano era finito: era la vigilia di Natale e non ci sarebbe stato lo spettacolo serale perchè quella sera tutto il paese sarebbe andato alla messa di mezzanotte.-   Gli ultimi spettatori erano usciti frettolosamente ed erano corsi verso casa, al calduccio; le luci del cinema erano già tutte spente.
La sera era ormai calata, il cielo era terso e c’era un freddo vento di tramontana, l’aria era diventata quasi gelida ed anche il nero scialle di lana non le bastava più per ripararsi dal freddo.
Filomena, anzi ‘Mena, così come ormai tutti la chiamavano fin da bambina, vendeva caldarroste da moltissimi anni ed il posto davanti al cinema era divenuto come una sua proprietà. Quella sera aveva tenuto acceso giusto un piccolo pezzo di carbone per mantenere in caldo qualche castagna che forse un ultimo avventore avrebbe comperato prima di tornare a casa, ma oramai sulla via non c’era più nessuno, era rimasta solo lei e così decise che era ora di tornarsene a casa, dove avrebbe consumato la sua frugale cena di sempre e poi si sarebbe preparata per andare in chiesa per la messa di mezzanotte.
Aveva appena cominciato a raccogliere le sue cose quando ad un tratto qualcosa le bloccò il polso sinistro e lo strinse talmente forte che il dolore le corse lungo tutto il braccio, in alto quasi fino al collo; Filomena si voltò e, con suo grande stupore, vide che una persona le stava tenendo fermo il braccio con la sua mano...
“Buonasera signora Filomena” ... l’uomo era vestito in maniera stranamente elegante per quel posto, quasi dovesse andare ad una festa ... indossava un bel vestito scuro da ricevimento con camicia bianca e farfallina e, per coprirsi dal freddo, una mantellina scura foderata di raso rosso; aveva i capelli lisci pettinati all’indietro tutti pieni di brillantina.
Accanto a lui c’era una giovane signora, anche lei molto elegante, dall’aria distinta e dallo sguardo molto dolce; pure lei indossava un lungo bianco mantello tutto bordato di soffice pelo di volpe e con un largo cappuccio che lasciava intravvedere appena i suoi capelli biondi dorati.
“Ci potrebbe dare un po’ delle sue caldarroste ? “ ...
Filomena prontamente raccolse tutte le sue ultime caldarroste e le mise nei cartocci, giusto due cartocci... “ ecco, queste sono le ultime che ho, ma sono ancòra ben calde... “
“Bene, bene... quanto le devo signora ? “...    Filomena pensò per un attimo e poi rispose: “...nulla signore, proprio nulla... oggi è la vigilia di Natale e quindi voglio farvi un mio regalo... non mi dovete niente.”
“...La ringrazio molto signora Filomena, lei è una persona molto buona e gentile... e le sue castagne sono proprio squisite ! ... Adesso noi dobbiamo andare, ma di sicuro ci rivedremo molto presto... le auguro una buona serata ed un Buon Natale !”
I due si allontanarono velocemente e mentre scomparivano nel buio sembrava come stessero danzando.

Tutto era accaduto in un attimo e così in fretta che Filomena non aveva avuto il tempo di pensare a nulla, ma adesso, pian piano, le era venuto su un pensiero: “ ma certo, si... quei due assomigliavano tantissimo a Fred Astaire e Ginger Rogers... ne aveva visti di film con quella coppia e certamente non si stava sbagliando.
Poi, velocemente, iniziarono a venirle su altri pensieri, altre emozioni, come se fosse tornata indietro nel tempo, quando era molto giovane, quando il suo cuore era preso nel turbinio della gioia, dell’allegria e dell’amore.
E nei suoi occhi cominciarono a scorrere di nuovo le immagini dei tanti e tanti film che aveva visto in quegli anni ed i titoli e i nomi sulle locandine e sui tabelloni appesi ai muri del cinema:  Dancing Lady, Ziegfeld follies... Sangue e arena, Zorro... Via col vento, L’ammutinamento del Bounty... Il prigioniero di Zenda, Scaramouche...  e Fred Astaire, Ginger Rogers... Tyrone Power, Rita Hayworth... Clark Gable, Vivien Leigh... Stewart Granger , Deborah Kerr ...


Il freddo si era fatto più intenso e l’aria era diventata gelida, ma Filomena non si muoveva... le immagini dei film continuavano a correre nei suoi occhi mentre risuonavano ancora ed ancora le musiche delle colonne sonore, le canzoni e le voci dei suoi attori preferiti.
No, quella sera là, per la prima volta in tanti anni, non sarebbe andata alla messa di mezzanotte: se ne sarebbe rimasta lì, davanti al “suo” cinema... in fondo tutto era tranquillo, il cielo era sempre più chiaro e non faceva per niente freddo...
L’indomani, il giorno di Natale, la giornata sarebbe stata splendida.


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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Scometo che al nome de sto cine al gera Marocco.

thor

Alien ha detto...

eh, eh... Thor tu son mago !
ciao,