“ La predizione “
Nella imponente sala della Biblioteca Marciana il silenzio era assoluto; solo ogni tanto si poteva cogliere il lievissimo rumore dello sfogliare di qualche pagine dei voluminosi libri o di grandi pergamene.
A tratti si udiva qualche bisbiglìo in lingua francese tra il sorvegliante della biblioteca e qualche raro avventore: le truppe di Napoleone, in quel periodo, avevano più impegni ed interessi militari piuttosto che culturali ...
L’ufficiale del II* Reggimento “Lyon” di artiglieria da campo aveva tirato fuori la sua agenda personale, un piccolo tomo rilegato in pelle con sulla copertina il suo nome: “Michel Nostradamus” e si era messo a ricopiare, con la sua minuta e bella calligrafia, quanto riportava il testo di una vecchia pergamena che aveva attirato il suo interesse:
“ GRADO et sue Chroniche Antique “
...la città, con una popolazione di circa mille anime non offre che un labirinto di casupole vecchie, deformi, parte già scrostate e cadute... angustia ed isolamento...
tutto annunzia la povertà e la decadenza...
... le case erano per la massima parte in sommo disordine e in cattivo stato... riservate a poche famiglie di capitalisti e proprietari di terreni in terraferma, tutto il resto della popolazione trovasi in uno stato dei più miserabili...
... un gregge confuso di anfibie catapecchie, mal piantate... peggio difese contro il mare... e il mare cinge ogni giorno di più la basilica patriarcale...
... dopo molte mutazioni e incendiata, mai più da quest’ultima distruzione è risorta, nè altro di ragguardevole resta dentro al recinto delle in più luoghi diroccate mura che quattro chiese...
... dopo molte mutazioni e incendiata, mai più da quest’ultima distruzione è risorta, nè altro di ragguardevole resta dentro al recinto delle in più luoghi diroccate mura che quattro chiese...
… un gravissimo e preoccupante problema della città era quello della sicurezza pubblica e dell'incolumità degli abitanti, per la presenza di persone poco raccomandabili e sediziose, che giravano armate per l'isola, minacciando e terrorizzando i cittadini di giorno e disturbando la quiete pubblica nelle buie notti.
… la precarietà del tessuto sociale e le difficoltà della vita associata testimoniano frequenti contese e anche risse furibonde, che potevano degenerare talvolta in delitti, che l'impotenza dell'autorità locale spesso non riusciva a prevenire né a reprimere.
…oltre ai reati contro la persona, vi erano quelli contro il patrimonio: i furti nelle botteghe, negli orti, nei cortili e nei pascoli, dettati sovente dallo stato di estrema indigenza di alcuni, erano quotidiani nelle aree del territorio comunale situate fuori delle mura, specialmente verso meridione… il titolo nobiliare della città si perde nella miseria e nello squallore ...
… la precarietà del tessuto sociale e le difficoltà della vita associata testimoniano frequenti contese e anche risse furibonde, che potevano degenerare talvolta in delitti, che l'impotenza dell'autorità locale spesso non riusciva a prevenire né a reprimere.
…oltre ai reati contro la persona, vi erano quelli contro il patrimonio: i furti nelle botteghe, negli orti, nei cortili e nei pascoli, dettati sovente dallo stato di estrema indigenza di alcuni, erano quotidiani nelle aree del territorio comunale situate fuori delle mura, specialmente verso meridione… il titolo nobiliare della città si perde nella miseria e nello squallore ...
Sulla pergamena c’erano inoltre due piccoli disegni, che però avevano perso i loro colori originali ed erano talmente sbiaditi che quasi non si vedevano: sembrava come se qualcuno vi avesse passato sopra una pennellata di colore bianco, quasi per farli sparire ed utilizzare il loro spazio per scriverci sopra.
Un disegno poteva essere un mosaico, con grandi figure geometriche che richiamavano un soggetto che si riferiva all’acqua, al mare, alle sorgenti... mentre l’altro, più intelleggibile, era certamente una didascalia, un accostamento di vari mestieri dell’attività umana nei luoghi di mare.
Chissà perchè, ma quanto aveva visto e letto su quell’antica pergamena gli aveva fatto venire qualcosa in mente... erano dei pensieri e delle parole che si rincorrevano senza sosta nel suo cervello e che gli suggerivano delle frasi che doveva assolutamente trascrivere e non dimenticare.
Preso il calamaio con il nero inchiostro che lo riempiva e la grande penna d’oca, cominciò a scrivere .......
“ La quarta e 7, la seconda con l’ultima.
Sulle abbattute rovine grandi mura risorte,
oscurato il sole, muta la campana.
Il Paradiso violato, fango, palude, acque scure,
vele ammainate, il mare non offre, le ali non volano.
La Grande Battaglia,
gli stendardi dispersi, gli stemmi abbattuti, il Regno piegato.
La straniera spada domina solitaria.
D’oltre il fiume a ponente il dittatore
duella con la caduta imperatrice.
Le spaurite genti disperse e confuse
cercando un nuovo condottiero.
Altre, impotenti ed esiliate all’Antico Nemico,
guardando vuote case sul mare.
Oblio della memoria, cancellato il ricordo,
il sangue disperso, le voci soffocate.
Nell’ambiguo regno del vil denaro
si combattono le genti.
Nel Castello del Riposo il tradimento.
Temporale, tempesta,
i nobili caduti,
servitori e sofferenti scacciati.
Calunnia, Veleno, Serpi,
il Grande Inganno ritorna.
Il Segno che decide. La strada ancora buia,
si attende il sorgere della Nuova Stella ... “
L’ufficiale francese richiuse la sua agenda, rimise al suo posto la vecchia pergamena e si incamminò verso l’uscita della maestosa biblioteca pensando: “...quando sarò rientrato nella mia guarnigione a Grado, cercherò di trovare del tempo per capire meglio quanto ho scritto oggi ...”
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(Universo Parallelo # 3.14 + SpazioTempo # 0.11)
ASTROLABIUS:
Nella costellazione Scorpius distorsione spazio-temporale delle Coordinate 12, Arco Siderale settore primo - Quasar&Gamma standard in dimensione 7^ -
Starlight Speed -0 Kelvin
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5 commenti:
.... chi è riuscito a decifrare le profezie dell'ufficiale francese ???
:)
grandissimo punto di partenza per una Historya
bravoi Aldo
Nissun oltro ?
........ ??????? .........
gera solo per divertisse un poco !!!
L'ufficiale con il suo saltatempo saltò nello spazio-tempo ma...
le guglie non erano le sue guglie. I colori non erano certamente i suoi colori. Ebbe un attimo di terrore accecante, sconvolgente... poi, la calma. Respirò una lunga boccata di fredda aria notturna, e cercò di orientarsi.
A quanto pareva, si trovava sul fianco di una collina, su un pendio co-perto di rovi e di rampicanti. (erbette spaziali) Era vivo, e aveva ancora la sua valigetta di metallo grigia. Provò a strappare i rampicanti e avanzò lentamente, cauto. Sopra di lui, le stelle luccicavano. Grazie a Dio. Stelle familiari...
No, non erano familiari.
Sopra le guglie, delle navi vorticavano e sfrecciavano; sciami di navi, che riflettevano le luci mutevoli. Uno spettacolo incantevole.
Un'immagine estranea... un ambiente estraneo, ma bello.
Al Palù.
hei Enio
miga mal !!! tu ha la sata de scrive de 'ste robe... una reminescensa de "URANIA" ?
Comunque un ottimo lavor !
ciao,
Aldo
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