“ 2012”
Il temporale imperversava incessantemente da un paio d’ore sulla laguna e sull’isola di Barbana, con la pioggia battente mista a grandine, il vento forte e gli ininterrotti lampi seguiti dal cupo rombo del tuono… ma tutto questo non sembrava distrarre per niente padre Augusto che, nella sua piccolo stanzetta adiacente l’ingresso della torre campanaria, era completamente assorto nel cercare di decifrare quanto era scritto su di una piccola e talmente sottile tavoletta di legno che sembrava quasi un papiro egizio.
Mancavano pochi giorni al Natale e quindi il maltempo ed i temporali facevano tranquillamente parte della stagione, non c’era niente di che preoccuparsi...
Gli strani disegni colorati sulla tavoletta non erano proprio un mistero per padre Augusto in quanto nella sua gioventù, prima di prendere i voti e farsi frate, aveva frequentato delle scuole per lo studio delle lingue antiche, ed una sua passione erano state proprio le lingue delle antiche civiltà Maya precolombiane.
Qualche settimana prima un suo vecchio amico di studi ed ora suo confratello in un convento di una lontana cittadina nella regione dello Yucatan era giunto a Roma per una visita al Papa e, nel suo viaggio di ritorno verso il lontano centroamerica, aveva voluto fare una sosta a Barbana per ritrovare il vecchio compagno di scuola e, soprattutto, per portargli quell’antica tavoletta Maya.
“…carissimo Augusto, ho trovato questa tavoletta, questa specie di papiro, in mezzo ad un vecchio libro tutto impolverato nella piccolo biblioteca del nostro convento… ho provato a tradurre cosa ci fosse scritto sopra e, con mia grande sorpresa, vi ho trovato segnate anche le parole “ Madonna + isola + Barbana ”… ho cercato di continuare nella traduzione ma non sono riuscito a fare un granchè e così ho pensato che solo tu, che sei in ritiro su quest’isola da molti anni e sei stato il migliore negli studi, probabilmente saresti riuscito nell’impresa di decifrare e trascrivere questo antico testo Maya…”
Dopo diversi giorni di studi e letture di antichi libri padre Augusto aveva cominciato la difficile impresa di tradurre quelle antiche ed oscure frasi … ma quella sera, mentre era assorto nella sua lettura aiutato dalla fioca luce di una lampada ad olio qualcuno bussò alla porta, e dallo spioncino quasi gridò: “…padre Augusto ! noi tutti ci ritiriamo nelle stanze dei piani superiori ! …la marea stà salendo e c’è il pericolo dell’acqua alta ! “
Padre Augusto quasi non si voltò, e rispose con voce calma ma ferma “… grazie fratello Corrado, ne terrò conto… starò all’erta… e sia fatta la volontà del Signore…”, quindi tornò ad interessarsi a quelle due ultime righe così difficili da decifrare…
Padre Augusto quasi non si voltò, e rispose con voce calma ma ferma “… grazie fratello Corrado, ne terrò conto… starò all’erta… e sia fatta la volontà del Signore…”, quindi tornò ad interessarsi a quelle due ultime righe così difficili da decifrare…
“ u-tu-pa CHIT?/YAX-HUN-na u-KOHAW-wa ya-AJAW-K'AK' K'INICH-K'IN?-AJAW 3-?-ti-K'UH 1-AJAW-wa CHAK-OTOT-ti CHAK-nu-ku CHAN-na-T245 WAK-a-a-CHAN-na u-ku-nu-li “
Non sembravano voler dire un qualcosa legato alle frasi che le precedevano… o forse si ?
Aveva provato e riprovato a capire, a dare un senso a quei segni, ma non riusciva a trovare il bandolo della matassa, la giusta via mettere assieme quelle parole e qundi risalire al loro vero significato:
“ la montagna d’acqua # il settimo cielo rosso # fuoco dal mare #
# rombo del tuono # 2012 la…??? Universo # il Silenzio # “
# rombo del tuono # 2012 la…??? Universo # il Silenzio # “
Mentre era assorto in questi suoi pensieri, ad un tratto un tuono più forte degli altri lo scosse e gli suggerì di vedere se il temporale stesse passando o meno…
Dalla finestra, grazie alla luce dei lampi che illuminavano a giorno tutta l’isola, riuscì a vedere che l’acqua della laguna lambiva ormai la scalinata della chiesa … grosse nubi nere viaggiavano veloci e vorticose nel plumbeo cielo ed una violenta grandinata si era unita alla ininterrotta pioggia battente… si potevano vedere anche diversi grossi alberi spezzati o sradicati dal vento,
che era aumentato ancora di intensità e faceva suonare la campana con lenti e cupi rintocchi …
Padre Augusto decise di tornare al suo lavoro ma, ad un tratto, sentì un violento colpo ed il vetro della finestra volò in mille pezzi, una raffica di vento entrò nella stanza e rovesciò la lampada ad olio sulla tavoletta Maya che prese fuoco quasi immediatamente.
Stordito da quanto stava accadendo, cercò inutilmente di spegnere quel fuoco ma fù invano: l’olio della lampada si era incendiato ed aveva ormai bruciato e distrutto totalmente la tavoletta ed anche il foglio dove c’era scritta la traduzione incompleta del testo: non avrebbe mai potuto sapere il significato di quelle ultime righe della tavoletta Maya …
A quel punto padre Augusto decise che forse era il momento di seguire il consiglio del confratello padre Corrado e, dopo aver versato un pò d’acqua su quanto restava della tavoletta uscì dalla sua stanza e si incamminò velocemente verso i piani superiori del convento dove certamente già si trovavano i suoi confratelli.
Nel salire le scale cercò di ricordare la parte del testo che era riuscito a tradurre, anche se ancora non riusciva proprio a metterne a fuoco il significato:
Nel salire le scale cercò di ricordare la parte del testo che era riuscito a tradurre, anche se ancora non riusciva proprio a metterne a fuoco il significato:
“ # l’Isola Sacra # Vergine Madonna e lacrime # Fiore Bianco calpestato # Paradiso violato # anime corrotte # denaro, cupidigia, imbroglio # …”
No, non sarebbe mai riuscito a venirne a capo… ormai oltretutto la tavoletta Maya era andata distrutta… non c’era più nessuna possibilità.
Intanto il temporale era divenuto violentissimo, quasi come un uragano, con il vento che soffiava sempre più forte, l’acqua della laguna che continuava a salire, la pioggia e la grandine sempre più violenta, e, mentre un sordo rumore cominciava a diffondersi nell’aria, tutto cominciò a tremare, come se stesse arrivando un grande terremoto …
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