15 feb 2009
11 feb 2009
Universi Paralleli
Premessa: In questi ultimi anni la fantasiosa teoria degli "universi paralleli" sta' cominciando a dimostrarsi realta'. Cerchiamo assieme di vedere se anche Grado ha creato i suoi "universi paralleli"
“ Bandiera Blù 2030 ”
La banda continuava a suonare la sua allegra marcetta mentre percorreva il lungo viale; anche per quest’anno la cerimonia di inaugurazione della stagione balneare estiva era terminata.
Gli stendardi appena issati sventolavano allegramente sugli alti pennoni, meno che su quello centrale, quello più alto, lasciato apposta libero per ospitare l’ennesima “bandiera blù” che premiava le migliori spiagge.
Negli ultimi anni era stato un continuo susseguirsi di nuove iniziative e di miglioramenti della spiaggia e la cittadina era di nuovo divenuta un posto villeggiatura molto rinomato, con il ritorni di una clientela ricca e di prestigio.
Mentre da un lato erano state completate tutte le infrastrutture del retro spiaggia, con le nuove terme, le due grandi piscine olimpiche di cui una coperta e riscaldata, le nuove sabbiature d’elite, una palestra con le piu’ moderne attrezzature, la bellissima ed ampia area giochi per i bambini, i ristoranti, i bar, i negozi, i vari servizi indispensabili con particolare riguardo ad anziani e disabili, il completo rifacimento del Parco delle Rose che adesso era un misto tra una foresta tropicale ed un giardino botanico....dall’altro lato la spiaggia era ritornata ad avere la sua bella sabbia dorata, con le capanne e gli ombrelloni multicolori che sembravano dei fiori appena sbocciati.
Dappertutto erano stati messi degli alberi, delle piante o delle aiuole di fiori ed ogni tanto si poteva scoprire anche una piccola fontanella di acqua fresca.
Da quando era cessata la pesca con i ramponi, turbosoffianti e reti a strascico da fondo l’acqua era di nuovo chiara e trasparente, e la preziosa sabbia dei dossi formatisi al largo era stata portata a riva ed utilizzata lungo tutto l’arenile, che ormai era un continuo unico dall’inizio della spiaggia fin alla Pineta.
Ai vari alberghi erano stati assegnati alcuni settori della spiaggia, mentre il resto era stato equamente diviso e calibrato in base alla posizione ed alla qualita’ del posto.
Nel settore “settimo cielo” la vecchia e brutta parete di cemento grigio era stata rivestita con delle bianche pietre e marmo del Carso triestino, ed alcuni rinomati artisti vi avevano scolpito in rilievo dei motivi e delle figure legati all’ambiente lagunare ed alle tradizioni popolari locali.
Tutte le attrezzature, capanne, sdraio, ombrelloni, etc. erano nuovissime e tenute in perfetto stato, così pure come i numerosi minibus elettrici che incessntemente facevano la spola per movimentare la clientela all’interno della spiaggia e tra la spiaggia ed il nuovo funzionale parcheggio multipiano costruito nella zona retrostante la Pineta.
Naturalmente quello che saltava all’occhio di piu’ era la nuova terrazza a mare: al posto del vecchio e malandato “pennello” di fronte allo Zipser, era stato costruito un largo pontile su grossi pali di legno che si allungava per qualche centinaio di metri verso il largo che terminava con una grande piattaforma rotonda su cui sorgeva una cupola di cristallo azzurro (in realtà i vetri azzurri erano quelli dei pannelli solari) che la faceva assomigliare ad un gigantesco fungo.
Qui c’erano un ristorante, un negozio, una gelateria ed un bellissimo bar con piccola pista da ballo e dove si suonava ogni sera musica dal vivo.
Lungo tutto il perimetro, sotto dei grandi ombrelloni, c’erano delle panchine dove si poteva sostare e godersi il meraviglioso panorama del golfo di Trieste.
Di certo anche quest’anno, sul più alto pennone della spiaggia sarebbe sventolata un’altra nuova ennesima “bandiera blù”.
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Tra l’infinito numero di Universi Paralleli, in alcuni si può ascoltare la musica di una allegra marcetta suonata dalla banda civica di Grado ....
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Su le tò rive povere, otigni;
Mischin, senza conforti,me ha scugnuo
Da le are tove,da i to rii parti.
Ramingando pel mondo,me he veguo
Maravege che un oltro no el pol dì
De 've,intra Buso e Sdoba, cognossùo,
Se co tu l'ha passao duti i so di.
E pur,e pur! o dolze Gravo mio,
Te porto in mezzo a l'anema co Mè
E sempre, Gravo mio,te portarè.
In brazo a tu son nato;e'l desiderio
De la sò cuna (cussi el vol Idio)
No se distùa che drento el zimisterio!
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